La Parigi della prima metà del Novecento fa da sfondo al percorso biografico e artistico di Francis Poulenc, nato nel 1899 in una famiglia alto-borghese. Avviato fin dalla prima infanzia allo studio del pianoforte, a soli diciannove anni è già un compositore affermato. Tra le due guerre mondiali frequenta l’ambiente parigino degli artisti, entrando a far parte del cosiddetto Gruppo dei Sei e prendendo ispirazione da Debussy, Satie e Stravinsky. Compone su versi di poeti francesi da lui conosciuti un gran numero di mélodies (Le Bestiaire, Airs chantés, Tel jour telle nuit, Fiançailles pour rire, Le Travail du peintre), di cui fu anche apprezzato interprete in duo con il baritono Pierre Bernac, il balletto Les Biches, concerti, sonate e opere (Les Mamelles de Tirésias, Les Dialogues des Carmélites). Profondamente colpito dalla scomparsa prematura di alcuni dei suoi amici più cari, nel 1936 si riavvicina alla fede cattolica e la sua composizione si orienta verso soggetti di carattere religioso e umanistico (Litanies à la Vierge Noire, Stabat Mater, Gloria). Morirà improvvisamente il 30 gennaio del 1963.