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Aleksander Kuprin
Olesjia
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Aleksander Kuprin

Aleksàndr Ivànovič Kuprìn nacque nel 1870 a Narovčàt, borgo nella regione di Penza. Il padre, di nobili origini, prestava servizio come impiegato, ma morì quando Aleksandr aveva solo un anno; la madre, Ljubòv’ A. Kulunčakòva, discendeva da una stirpe di principi tatari. Dopo la morte del marito Ljubov’ Aleksèevna si trasferì a Mosca, dove Aleksandr intraprese la sua formazione. Dopo gli studi primari venne iscritto al Secondo ginnasio militare moscovita e poi all’Istituto militare Aleksàndrovskoe: la vita e le esperienze degli allievi verranno descritte in alcune opere di Kuprin, specialmente nel romanzo Allievi ufficiali.

Iniziò a scrivere presto: le prime prove, in poesia, non vennero mai pubblicate, successivamente si dedicò alla prosa. Nel 1889 vide pubblicato il suo primo racconto, L’ultimo debutto. Divenuto ufficiale nel 1890, prestò servizio per quattro anni acquisendo molto materiale per alcune sue importanti opere successive di ambientazione militare. Nel ’93 si trasferì a Pietroburgo per iscriversi all’Accademia dello Stato Maggiore, ma a causa di uno scandalo da lui provocato durante il viaggio, non gli fu consentito di dare l’esame di ammissione. Tra il ’93 e il ’94 uscirono sull’importante rivista Ricchezza russa il romanzo breve Al buio, i racconti Notte di luna, L’istruttoria, e altri legati alle sue esperienze militari.

Nel ’94 il tenente Kuprin si congedò, trasferendosi a Kiev, privo di una professione ma fermamente deciso a dedicarsi alla letteratura. Spostandosi poi attraverso varie regioni della Russia, per vivere si accontentò dei più svariati mestieri e umili occupazioni. In questi anni, però, Kuprin è ormai ben conosciuto negli ambienti letterari importanti e frequenta scrittori del calibro di Ivàn Bùnin, Antòn Čèchov, Maksìm Gòr’kij; pubblica alcuni dei suoi racconti più noti: Moloch, Olesja (1898), Nel fitto dei boschi. Un altro racconto, Il licantropo, è del 1901, anno in cui Kuprin si trasferisce a Pietroburgo, dove pubblicherà La palude, Ladri di cavalli e Il barboncino bianco.

Del 1905 è la sua opera più importante, il romanzo breve Il duello: le letture pubbliche dei singoli capitoli erano autentici eventi nella vita culturale pietroburghese. In quello stesso anno si recò in Crimea, dove sostenne l’insurrezione del tenente di marina P. Šmidt, fatti che trovarono riflesso nel saggio Gli avvenimenti di Sebastopoli. Tornato nella capitale, nel 1906 si candidò deputato alla Duma per il governatorato di San Pietroburgo. Del 1907 sono i racconti Il fiume della vita e Gambrinus, a cui seguirono negli anni a venire Sulamita, Il braccialetto di granati e il romanzo breve Sole liquido. Kuprin era ormai considerato uno dei maggiori scrittori della sua epoca. Nell’aprile del 1911 compì con la famiglia un viaggio all’estero attraverso Francia, Italia, Corsica, Vienna, e Varsavia, per fare infine ritorno in patria.

Dopo l’inizio del primo conflitto mondiale aprì nella sua casa un ospedale, ma nel novembre del ’14 fu mobilitato e inviato fra le truppe irregolari in Finlandia come comandante di una compagnia di fanteria; venne poi esonerato per ragioni di salute nel 1915, anno in cui termina La fossa, che descrive la vita delle prostitute nelle case chiuse, ragione per la quale il romanzo fu sottoposto a condanna per eccessivo naturalismo.

Kuprin accolse con entusiasmo l’abdicazione di Nicola II, la cui notizia lo raggiunse a Helsingfors (Helsinki), dove si trovava per ragioni di salute. Nel ’17 terminò il racconto lungo La stella di Salomone in cui è rielaborato il soggetto di Faust e Mefistofele e viene dibattuto il problema della libertà individuale e del ruolo del caso nel destino dell’uomo. Fu assunto dalla celebre casa editrice Vsemirnaja literatura (“Letteratura universale”), fondata da M. Gor’kij. Nel ’18 ebbe un colloquio con Lenin in vista della fondazione del giornale La terra destinato ai problemi della classe rurale, progetto che però non trovò realizzazione; in seguito, al “capo della rivoluzione russa” Kuprin dedicherà il libro Lenin. Una fotografia istantanea.

Dal luglio del 1920 visse a Parigi, dove pubblicò i romanzi Gli allievi ufficiali e Žaneta (Jeannette), alcuni altri racconti lunghi e brevi, e collaborò con vari giornali dell’emigrazione russa. Fece ritorno in patria su invito del governo sovietico nel 1937. Sull’attività svolta da Kuprin fino alla morte, avvenuta nell’agosto del 1938, esistono notizie contraddittorie: alcuni sostengono che lo scrittore era assai provato dalla malattia e aveva ormai cessato di produrre, altri invece lo presentano attivo e impegnato nella realizzazione cinematografica di alcune sue opere.

Aleksandr Kuprin riposa accanto alla tomba di Ivan Turgenev. 

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